Un gruppo di ragazzi scopre come evocare i demoni usando un’antica mano imbalsamata, ma uno di loro si spinge troppo oltre aprendo le porte al mondo degli spiriti.
Il primo lungometraggio dei fratelli australiani celebri su YouTube Danny e Michael Philippou è un dramma sincero, anche se irregolare, sul pericolo del soprannaturale, ti fa pensare che è meglio non chiacchierare con i morti.
Parlare con una mano può essere una cosa innocente, nell'insieme di un gioco, ma si trasforma in un incubo soprannaturale decisamente non scherzoso in cui un gruppo di adolescenti australiani si intromette giocando a un gioco di società occulto. Prima c'era Obbligo o verità (Truth or dare) ora Talk to me.
Dopo un breve e insidioso prologo, il cui significato non sarà chiaro che più avanti, incontriamo la liceale Mia (Sophie Wilde), che dal suicidio di sua madre due anni prima ha trascorso molto tempo lontana da suo padre (Marcus Johnson).
Preferisce di gran lunga la famiglia meno cupa della migliore amica Jade (Alexandra Jensen),del suo fratellino Riley (Joe Bird) e della loro mamma single Sue (Miranda Otto) anche se è un po' imbarazzante che Jade stia insieme con Daniel (Otis Dhanji), visto che è stato il primo fidanzato di Mia.
Tutti i ragazzi sopra menzionati vanno a una festa in casa presieduta da Joss (Chris Alosio) e Hayley (Zoe Terakes), la festa non si anima, almeno finché questi due mettono sul tavolo una mano di ceramica con degli strani simboli, si dice ricavata dal braccio imbalsamato di una medium, quindi la usano per evocare degli spiriti.
Basta pronunciare qualche parola magica come "Parla con me" e accade qualcosa di allarmante: la persona che stringe la mano prima vede uno spirito macabro, poi ne viene posseduta.
Nessun altro può vedere ciò che vede la persona, ma il comportamento bizzarro che ne deriva rende i post sui social piuttosto spettacolari, a volte molto imbarazzanti.
I ragazzi trovano immediatamente il loro nuovo sballo. L’unica regola del gioco è di rimanere con lo spirito entro 90 secondi, altrimenti lo spirito cercherà di restare per sempre.
Ansiosa di abbandonare la sua immagine di ragazza strana la cui madre si è uccisa, Mia si offre volontaria e poi dichiara di aver avuto una esperienza "straordinaria", anche se anche un po' spaventosa.
Presto lei e Jade organizzeranno un altro incontro simile, mentre Sue è al sicuro fuori dalla stanza.
Ma questa volta le cose vanno fuori controllo, soprattutto dopo che Mia prende la decisione sconsiderata di lasciare che Riley provi anche lui.
Ora c’è il rischio che gli spiriti maligni dall’altra parte del confine soprannaturale siano “oltrepassati”, e non più controllati dalla mano o da chi li utilizza.
Siamo sullo stile di Linea mortale con giovani protagonisti perseguitati dall'aldilà da una forza predatrice alla quale hanno stupidamente aperto un portale.
Ma gli ideatori aggiungono profondità a quella formula rendendolo un film contornato non solo dai demoni, ma anche dal dolore: Mia spera di comunicare con la defunta madre di cui non può accettare la perdita, e lei non è l'unico personaggio reso vulnerabile da tali desideri.
L’intera faccenda della “mano” rimane un enigma, il che è abbastanza giusto, se si pensa a un sequel del film prossimamente, dato il successo avuto.
Lasciare in sospeso non solo la questione della sua provenienza, ma chi o cosa sono gli spiriti maligni, sempre se esiste un metodo per la loro follia, su come possono trasferirsi da un corpo all'altro e così via, lascia gli eventuali colpi di scena più confusi di quanto non lo siano.
Il film esplora le conseguenze del gioco e della manipolazione degli spiriti maligni, evidenziando che non tutte le anime perdute sono gentili.
Dopo aver suscitato molto interesse nei festival cinematografici, Talk to Me dei fratelli Michael Philippou e Danny Philippou è diventato il successo horror a sorpresa dell'anno, uscito in estate negli USA è il film horror con i maggiori incassi della società di produzione A24, quella dell'horror angosciante Hereditary.
Il film merita anche un elogio per aver bilanciato le informazioni che fornisce al pubblico mantenendone altre segrete, sfruttando l'ambiguità del mondo degli spiriti per tenere gli spettatori sulle spine per tutta la durata del film. Tuttavia, questa scelta creativa può anche creare confusione in alcuni aspetti di Talk to Me.
Quindi, vediamo un analisi del finale di Talk to me, cercando una spiegazione e tutto ciò che si sa con certezza sull'avvincente storia del film. Con spoiler.
LA MANO DI CERAMICA
La storia di Talk to Me ruota attorno a una famigerata mano di ceramica che permette alle persone di vedere le anime perdute. Nessuno sa da dove abbia avuto origine la mano, ma ci sono alcune teorie curiose.
Secondo i racconti dei ragazzi l'oggetto maledetto, apparteneva a un essere umano, una medium o un satanista. Dopo essere stata staccata dal corpo del suo proprietario, la mano venne imbalsamata e ricoperta di ceramica per essere preservata.
Sebbene non si possa dire quanto di questa storia sia vero, le regole che governano il potere della mano sono in qualche modo più precise.
Per usare la mano, innanzitutto, le persone devono accendere una candela che apre la porta tra il regno dei vivi e quello dei morti, guidando gli spiriti verso la mano. Un classico delle sedute spiritiche.
Successivamente, la persona deve afferrare l'oggetto e ripetere le parole "Parla con me ". Ciò consente a quella persona di vedere l'entità che ha risposto al richiamo della candela.
Dopo di ché, chiunque tenga la mano può rinunciare al controllo del proprio corpo dicendo allo spirito: "Ti lascio entrare".
Per espellere lo spirito è necessario spegnere la candela, chiudendo il portale utilizzato dalle anime erranti.
Inoltre, se un corpo umano funge da ospite per un fantasma per più di 90 secondi, gli spiriti in visita potrebbero decidere di voler restare, con conseguenze raccapriccianti per tutte le persone coinvolte.
Infine, come racconta la storia, se qualcuno muore mentre uno spirito abita nel suo corpo, la sua anima si perde per sempre nel limbo, costretta a unirsi alle masse di spiriti perduti che vagano nell'oscurità.
MIA E L'ENTITÀ DELLA MADRE DEFUNTA
Mentre la regola dei 90 secondi protegge la maggior parte delle persone dalle terribili conseguenze del giocare con gli spiriti, alcune persone sembrano più suscettibili a diventarne vittime.
Dopo aver giocato con la mano per la prima volta, la protagonista Mia, inizia a sentire il suono dei graffi sul legno, che fanno eco al trauma subito da sua madre.
Una notte la madre di Mia prese dei sonniferi ed è morta da sola, incapace di gridare aiuto mentre graffiava la porta di legno della sua camera da letto. Mia si è sempre chiesta se sua madre si fosse suicidata.
Quindi, poiché Mia è rimasta a tenere la mano maledetta per più di 90 secondi, uno spirito maligno si affeziona a lei anche dopo che qualcuno ha spento la candela.
I fenomeni soprannaturali attorno alla ragazza diventano più frequenti dopo che lei permette a Riley di usare la mano.
Lo spirito che Riley incarna sembra essere quello della madre di Mia, che pare essere tornata dall'aldilà per dire a sua figlia che la ama e che le manca.
Desiderosa di parlare con sua madre, Mia costringe Riley a rimanere in contatto con la mano più a lungo di quanto dovrebbe.
Di conseguenza, lo spirito dentro il ragazzo lo costringe a sbattere la testa contro il tavolo e cavarsi un occhio. Gli amici di Riley gli impediranno di suicidarsi.
All'inizio non siamo sicuri che Mia sia ancora posseduta. Tuttavia, ci sono molte prove che non è mai stata sua madre quella con cui ha parlato e che è sempre stata ingannata da uno spirito maligno.
Lo spirito che finge di essere la madre di Mia dice che non ha mai voluto togliersi la vita, mentre il padre di Mia, conserva ancora il biglietto di suicidio di sua moglie.
Infine, nella prima scena di Talk to Me, il precedente proprietario della mano, Duckett, dice che ha parlato con lo spirito di suo padre. Il presunto spirito convince il giovane a pugnalare suo fratello Cole che secondo lo spirito commetterà atti malvagi se rimarrà in vita.
Sembra abbastanza chiaro che il modus operandi degli spiriti maligni sia quello di esplorare i traumi e le debolezze dei loro ospiti, convincendoli a uccidere altre persone e poi a suicidarsi. In questo modo le anime perdute nell'aldilà potranno continuare ad aumentare il loro rango.
Non sappiamo se lo facciano per dispetto di essere intrappolati in un posto orribile, ma Talk to Me sottolinea come non tutte le anime perdute siano gentili.
Anche se c'è la possibilità che la mamma di Mia abbia fatto visita brevemente a sua figlia quando Riley ha usato la mano, il caso più probabile è che sia uno spirito che incasina la testa di Mia per tutto il tempo.
L'entità esplora i problemi di abbandono di Mia per convincerla che l'unico modo per liberare Riley è ucciderlo, il che alla fine porta Mia a spingere il ragazzo su una sedia a rotelle verso l'autostrada.
La sorella di Riley e migliore amica di Mia, Jade, arriva giusto in tempo per salvarlo, ma è troppo tardi per Mia, che si lancia davanti a un veicolo in corsa.
RILEY GUARISCE DALLA POSSESSIONE ?
Il film non spiega direttamente come Riley si riprenda dal suo grave caso di possessione, le regole della mano potrebbero aiutare a spiegarlo. Il ragazzo venne posseduto dopo che Mia lo costrinse a rimanere in contatto con quello che credeva fosse lo spirito di sua madre.
Non appena il ragazzo comincia a sbattere la testa, tutti sono troppo disperati per spegnere la candela.
Ciò significa che il portale è rimasto aperto per Riley, che soffre per giorni finché Mia non ha l'idea di rifare il rituale nel suo letto d'ospedale e questa volta di spegnere la candela.
C'è la possibilità che Riley sia stato liberato dagli spiriti quando la porta è stata chiusa definitivamente. Tuttavia, il ragazzo potrebbe semplicemente aver respinto l’invasore.
Cole ha rivelato a Mia che il corpo vivente espelle naturalmente gli spiriti morti se gli viene concesso abbastanza tempo. Questo però non sembra funzionare per persone speciali come Mia e Duckett, ma potrebbe essere stato il caso di Riley.
COSA SUCCEDE NEL FINALE DI TALK TO ME ?
(spoiler)
Dopo la morte Mia inizia a vagare per l'autostrada finché non viene teletrasportata in ospedale. Qui vede Riley e suo padre guarire dalle loro ferite. Mia non si riflette più in uno specchio e nessuno può sentirla o vederla.
Una dopo l'altra, le luci attorno a Mia si affievoliscono, lasciandola sola nell'oscurità. All'improvviso sentiamo il suono di un fiammifero che viene acceso e un bagliore attira l'attenzione di lei.
La luce la guida verso una mano sospesa nel vuoto. Mia afferra la mano, solo per essere trasportata in una seduta spiritica dove un gruppo di ragazzi usa il manufatto di porcellana per parlare con gli spiriti.
Ora Mia è diventata uno spirito perduto, condannato a una vita oscura.
In quanto tale, è attratta dalla luce delle candele e desiderosa di occupare il corpo di una persona da vivere, anche per un momento. È un finale tragico per lei.
Comunque è rassicurante per i fan dell'horror sapere che la mano maledetta è ancora là fuori e continuerà ad operare.
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TALK TO ME - trailer
TALK TO ME
USA/AU 2022
regia: Danny Philippou e Michael Philippou
cast: Miranda Otto, Sophie Wilde, Alexandra Jensen, Joe Bird, Otis Dhanji
durata 1:35
distribuzione: Midnight Factory
uscita 28 settembre
🔴vietato ai minori