Nel film quasi biografico di Frances O'Connor vediamo una giovane Emily Brontë ribelle e tormentata oltre che amante appassionata. I suoi avvenimenti saranno la base per il suo capolavoro Cime tempestose insieme alla storia della relazione con il curato William Weightman.
Emily ripercorre gli anni che hanno portato la Brontë a scrivere il suo unico romanzo, che parla di personaggi crudeli e tormentati che giocano con l'amore e lo status sociale.
La Brontë interpretata da Emma Mackey (Assassinio sul Nilo) appare spesso imbronciata o mortificata da ciò che la circonda, tanto che viene fatta passare per "strana" da chi la conosce per via del suo carattere.
Lei appare la pecora nera della sua famiglia, spesso rimproverata e trascurata dal padre (Adrian Dunbar), vedovo e parroco. Il quale vede con favore la sorella maggiore Charlotte, molto meno il fratello maggiore Branwell, i cui modi ribelli tra alcol e oppiacei, richiederanno soluzioni drastiche da parte del patriarca.
Il film potenzia le emozioni a volte turbolente di Brontë, ambientando in base agli stati d'animo dell'autrice in modi che possono apparire avvincenti. La vediamo molto legata al fratello tanto che si farà tatuare sul braccio lo stesso motto che ha lui "Libertà di pensiero" e prenderà qualche dose di oppio per sperimentare qualcosa di nuovo.
Da segnalare una scena agghiacciante dove Emily indossa una maschera bianca spettrale per eseguire una sorta di gioco, impersonificando la madre defunta, lasciandosi trasportare dalla sua stessa capacità narrativa.
Qui il confine tra scherzo e una finta possessione si affievolisce in modo snervante, e la regista Frances O'Connor vi si accosta con una visione densa di luci tremolanti, trovando in questa scena una sorta di appoggio per gli elementi gotici che appariranno nel romanzo, quasi evocando, la terrificante scena iniziale del libro, con il fantasma che batte contro il telaio della finestra, implorando di poter uscire.
Anche se gli storici dicono tutt'altro, quasi tutto il film ruota sulla relazione, anche focosa oltre che tormentata, tra Emily e il curato William Weightman, (Oliver Jackson-Cohen, Hill House) un giovane prelato che ha vissuto nella casa di famiglia per alcuni anni.
Se all'inizio la ragazza appare fredda, poi la relazione si infuoca con Weightman che darà lezioni di francese in un intimo testa a testa nel linguaggio dell'amore. Discuteranno di religione mentre lei rifiuta di credere ciecamente a ciò che le è stato detto dalla chiesa, con animosità, ed emozioni contraddittorie tra i due, il che renderà la loro passione più carnale e coinvolgente.
Nel finale ci sono momenti di commozione, specie su una lettera scritta da Weightman che non verrà mai recapitata, sulla relazione che il curato vuole prima chiudere ma poi riprendere, però sarà troppo tardi.
Dato che sappiamo poco della vita di Emily e quel poco raccontato dalla sorella Charlotte, il film non si può considerare vero e proprio biografico. Charlotte l'ha descritta come "un corvo amante della solitudine, non una colomba gentile".
Emily raramente usciva di casa (e quando usciva di casa, di solito finiva male). Ciò significa che non abbiamo una voluminosa corrispondenza come quella di Charlotte, che andava a scuola e al lavoro, scrivendo più lettere al giorno. Quindi la regista specula sulla sua vita nel tentativo di avvicinare il pubblico alla Emily Brontë misteriosa non solo come persona ma come artista.
Un problema simile si pone con la poetessa Emily Dickinson, la cui vita non era ricca di eventi esterni. Ma si guarda ai risultati. È possibile non uscire mai di casa e vivere una vita interiore drammatica e creare un capolavoro letterario. Questo è ciò che Frances O'Connor fa molto bene.
Ci sono momenti in cui la telecamera sfreccia attraverso le stanze o attraverso i campi, inseguendo Emily nella brughiera o sola ad attendere l'arrivo del suo amante, oppure bagnandosi sotto la pioggia.
La domanda ha perseguitato i critici per due secoli: come mai una donna cresciuta in isolamento virtuale ha potuto inventare una storia selvaggia come Cime tempestose ? Il romanzo all'epoca suscitò un certo scandalo i critici furono sconcertati dalla trama opponendosi alla ferocia e all'egoismo dei personaggi.
Dante Gabriel Rossetti scrisse del libro nel 1854: "L'azione è ambientata all'Inferno, solo che sembra che i luoghi e le persone abbiano nomi inglesi qui".
Senza Emily Brontë non avremmo avuto Cathy, Heathcliff, nessuna delle indimenticabili e struggenti scene ambientate nelle ventose brughiere dello Yorkshire ed entrate per sempre nella storia della letteratura, nonché nella cultura popolare (basti pensare a una hit come Wuthering Heights di Kate Bush).
«Emily Brontë è una donna forte, ribelle, sensibile, ispirata, piena di fascino» esordisce la regista e sceneggiatrice Frances O’Connor, che ha concepito l’idea del film una decina di anni fa e da allora non ha mai smesso di svilupparla. «È la sorella meno in vista, adorata da una nicchia di fedelissimi che l’hanno eletta a loro eroina proprio perché ribelle, fuori dagli schemi. Se avesse vissuto oggi, avrebbe potuto benissimo essere una dark o giù di lì».
Penultima arrivata in casa Brontë, Emily nacque nel 1818 e crebbe a Haworth, nello Yorkshire, sul limitare della brughiera. Conobbe presto il dolore: perse nel 1821 la madre e a distanza di poco, nel 1825, le sue due sorelle maggiori, Maria e Elizabeth, morte entrambe per una tubercolosi contratta a Wakefield, nel collegio in cui studiavano. Avevano rispettivamente undici e dieci anni.
Le tre Brontë rimaste – Emily, Charlotte e la piccola Anne – si sarebbero in seguito dedicate alla scrittura, esordendo tutte nello stesso anno: nel 1847 uscirono, a breve distanza l’uno dall’altro, Jane Eyre di Charlotte, Cime tempestose di Emily e Agnes Grey di Anne.
Nella sceneggiatura di Emily, O’Connor ha dato ampio spazio al ricco mondo poetico di Emily Brontë, senza rinunciare alla precisione storica e biografica, ottenendo una storia che è «per metà la sua vita e per metà Cime tempestose, con l’aggiunta di qualcosa di mio» dice. «Avrei potuto scrivere una pura e semplice biografia, ma mi sembrava che non avrei aggiunto molto a quello che era già stato fatto. Volevo trovare un modo per rendere omaggio a Emily, e il risultato è un film in stretto dialogo con Cime tempestose e dotato di un impianto spiccatamente narrativo, a tratti quasi fiabesco. Nel film le vediamo nella loro casa di famiglia e fuori, nella brughiera. Si pensa sempre a loro come a scrittrici molto serie, invece qui sanno essere anche divertenti e leggere».
Emily non era una diarista meticolosa e la maggior parte delle informazioni documentate sulla sua vita provenivano (in modo inaffidabile) dalla sorella maggiore Charlotte. Alcuni dei dettagli sparsi che vengono forniti, però - come la volta che cauterizzò segretamente un morso che aveva ricevuto da un cane sospettato di avere la rabbia - ci informano anche di un carattere stoico e ferocemente indipendente che sembra aver condiviso lo stesso spirito selvaggio intriso nel suo unico romanzo.
I puristi delle sorelle Brontë probabilmente metteranno in discussione alcune delle imprecisioni storiche e della cronologia, rispetto al film . Ad esempio, Emily ha originariamente pubblicato Cime tempestose con lo pseudonimo maschile di Ellis Bell per dare al suo libro una buona accoglienza critica in una società in cui le scrittrici donne non venivano prese sul serio, nel film invece è stato messo il suo nome. Fu solo nel 1850, dopo la sua morte, che al romanzo fu attribuito al suo vero nome.
Il film suggerisce anche che il romanzo di grande successo di Charlotte, Jane Eyre, sia stato in qualche modo ispirato dalla morte dei suoi fratelli e pubblicato dopo il lavoro fondamentale di Emily, ma venne pubblicato l'anno prima nel 1847.
Ciò che li farà cavillare di più, tuttavia, è il suggerimento di O'Connor che la relazione appassionata e condannata tra Cathy e Heathcliff sia stata ispirata dalla torrida storia d'amore di Emily con il bel curato di suo padre, William Weightman.
Chi era William Weightman, e lui ed Emily Brontë hanno avuto davvero una relazione?
William Weightman era una persona reale, ed era davvero il curato di Patrick Brontë nella parrocchia di Haworth dal 1839 fino alla sua morte avvenuta per colera nel 1842. Divenne buon amico di tutti i Brontë e, nel suo elogio, Patrick disse che fu come un figlio. Era anche amato dai parrocchiani, che lo ricordarono dopo la sua morte con una targa sul muro della chiesa di Haworth che lo descrissero come un uomo di "principi ortodossi, zelante , con abitudini morali, cultura, mitezza e affabilità".
Nel film, il fascino dei sermoni byroniani di William fanno battere forte il cuore di Charlotte e Anne, anche se Emily è inizialmente più scettica. A quanto pare, è riuscito ad affascinare le sorelle (e apparentemente la maggior parte delle donne che ha incontrato) anche nella vita reale.
Il bel sacerdote inviò, come si vede nel film, a ciascuna di loro e alla loro amica Ellen Nussey dei biglietti di San Valentino contenenti poesie personalizzate quando scoprì che non ne avevano mai ricevuto nessuno.
William Weightman ed Emily Brontë hanno avuto una relazione?
Non ci sono prove che suggeriscano che Emily abbia mai avuto una relazione con qualcuno.
"Non è mai stato dimostrato che Emily abbia mai avuto una relazione amorosa nella sua vita. E lei, ovviamente, non si è mai sposata." Ann Dinsdale, la principale curatrice del Brontë Parsonage Museum, ha dichiarato al Telegraph "Penso che la gente ami cercare di indovinare la sua ispirazione. Molte persone credono che Cime tempestose, con tutta la sua passione, non avrebbe potuto essere scritto da qualcuno che non avesse avuto una storia d'amore. Ma Emily era una persona solitaria, e non ci sono prove che abbia mai avuto una storia d'amore, o che abbia davvero avuto alcun interesse ad avere una storia d'amore".
Tuttavia ci sono forti prove che suggeriscono che William fosse romanticamente legato alla sorella minore di Emily, Anne. In una delle sue lettere a Ellen Nussey, Charlotte ha scritto: "Siede di fronte ad Anne in chiesa sospirando piano e guardando con la coda dell'occhio per conquistare il suo affetto - e Anne è così tranquilla".
Alcuni biografi ritengono che il romanzo più noto di Anne, Agnes Grey, in cui il personaggio principale si innamora del curato locale, sia stato motivato dai suoi sentimenti per William e sia servito come prova che Willamabbia ricambiato quei sentimenti.
Dopo la morte prematura di William, Anne scrisse anche una serie di cupe poesie, tra cui una intitolata "Addio" che sarebbe stata scritta per lui. Quindi, sembra che William Weightman abbia avuto un ruolo importante nella vita dei Brontë, ma più in quella di Anne che in quella di Emily.
Il film è stato presentato in anteprima il 9 settembre 2022 al Toronto International Film Festival ed è uscito il 14 ottobre 2022 nel Regno Unito.
EMILY
(UK 2022)
regia
Frances O'Connor
cast
Emma Mackey, Oliver Jackson-Cohen, Fionn Whitehead , Alexandra Dowling, Amelia Gething, Adrian Dunbar, Gemma Jones
durata: 130 minuti
Distribuzione : BIM
uscita: 22 giugno