Il film è tratto da un romanzo degli anni '40 di William Lindsay Gresham ispirato a una vera storia dello scrittore
Quando il carismatico ma sfortunato Stanton Carlisle (Bradley Cooper) giunto in un luna park itinerante si rende amabile alla chiaroveggente Zeena (Toni Collette) e al suo ex mentalista marito Pete (David Strathairn) userà la conoscenza mentalistica appena acquisita nel derubare la ricca élite della società di New York degli anni '40. Con la virtuosa Molly (Rooney Mara) lealmente al suo fianco, Stanton complotta per ingannare un pericoloso magnate (Richard Jenkins) con l'aiuto di una misteriosa psicologa (Cate Blanchett) che potrebbe essere la sua più formidabile avversaria.
Nel film di Guillermo del Toro, Bradley Cooper è Stanton un imbroglione, bugiardo, seduttore e farabutto. Con un passato discutibile che lo tormenta, egli si stabilisce in un luna park, fa l'amore illecito con Zeena, una spiritista fasulla; accidentalmente uccide il marito di lei sempre ubriaco fradicio, il quale custodisce il segreto dello spettacolo; s’innamora di Molly, un'altra attrice del baraccone, la donna elettrica, costretto a sposarla poi se ne andranno via insieme.
Rafforzato dal taccuino contenente un codice con il quale Zeena e il marito avevano ingannato gli spettatori creduloni con false prodezze di lettura della mente, si reca nella metropoli diventando The Great Stanton esercitando il suo "falso" potere in lussuosi locali.
Qui incontra Helen Walker, una perfida psicologa che lo adesca nella sua trappola senza scrupoli. I suoi clienti sono persone di spicco della buona società. Perciò lei e Stanton si uniscono per ingannare i creduloni benestanti facendo buoni progressi, almeno fino a quando Molly decide che ne ha abbastanza di lui.
In passato a Stanton gli era stato ammonito di non giocare con gli spiriti dei defunti, ma egli trova un ricco pollo da spennare a cui gli è morta la figlia, desideroso di sapere qualcosa di più dall’aldilà. Stanton si documenta e mette in scena con Molly la visione spettrale della giovane ragazza morta da tempo che il magnate una volta amava.
Qualcosa però non va nel verso giusto, il magnate si avvicina troppo alla figura spettrale della falsa figlia defunta e si accorge dell’inganno, ma sarà la sua fine. Stanton senza scrupoli lo picchia a morte e i due fuggono inseguiti dalla guardia del corpo che a sua volta farà una brutta fine.
Rivediamo Stanton da solo anni dopo che vaga come un vagabondo, egli è un assassino fuggiasco tormentato in cerca di un lavoro in un altro luna park. Qui si mostra come mentalista, ma il padrone non ne vuole sapere, i tempi sono cambiati e il pubblico vuole cose diverse, c’è rimasto solo un posto come geek, ovvero un uomo-bestia, un lavoro "temporaneo" che fa sempre un certo effetto. Alla fine, Stanton è d'accordo, dicendo: "Sono nato per questo", mentre ride e poi inizia a singhiozzare.
La fiera delle illusioni è una storia di metaforici vicoli da incubi (come da titolo originale) psicologici con spirali discendenti come quelli in cui Stanton rischia di perdersi e di non uscire mai dall'altra parte, come le attrazioni del luna park dove lavora.
I mostri che distinguono la produzione di Del Toro non mancano del tutto, nella sua nuova visione c’è una creatura morta di nome Enoch, con un terzo occhio, che fluttua dentro un barattolo. Oltre a questo ci sono gli altri fenomeni da baraccone falsi o presunti che siano, i quali lavorano al luna park per ingannare e divertire il pubblico.
Cooper fa magie con una svolta senza pretese sensazionale, un antieroe che dona al suo personaggio una dubbia ingenuità e una squilibrata sicurezza, con pietose rassegnazioni nel finale. I problemi con il padre di Stan, ad esempio, assumono una rilevanza maggiore attraverso l'incarnazione di un ragazzo nel corpo di un uomo che ancora piange per la conferma e si infuria contro il mondo, forse colpevole di aver fatto morire di freddo il padre alcolizzato e poi bruciato la casa.
"Nightmare Alley" è un film noir con i suoi venditori di illusioni, i falsi maghi e la bionda fatale, incarnata da una convincente Cate Blanchett, che trascina verso il basso con il ruolo autodistruttivo del suo protagonista, in una trama sempre più tesa con atmosfera seducente, dove l 'avidità incontrollata alla fine getta il nostro Stanton in un cerchio infernale di sua creazione.
Nightmare Alley, il geek e la storia vera
Nel film il geek non è come si potrebbe pensare oggi il secchione, (nel finale del film sarà l'unica occupazione di Stanton) secondo l’autore del romanzo William Lindsay Gresham, da cui è tratto il film, questa figura che appariva nei Carnival, o luna park itineranti, era quella di un “mangia animali” o mangia bestie, un poveruomo lurido e selvaggio costretto dalla miseria a esibirsi nei baracconi delle fiere di paese divorando animali vivi. Nel film lo vediamo staccare a morsi la testa di una gallina.
Il "geek", è una parola che Gresham pensava di aver inventato, all'epoca si riferiva a un fenomeno da baraccone alcolizzato o un tossicodipendente che era fuori di testa tutto il tempo. Spinto dalla miseria strisciava nei propri escrementi come un selvaggio africano che occasionalmente mordeva la testa di polli e serpenti.
Lo scrittore - affascinato dalla cartomanzia - organizza ogni capitolo del suo romanzo con i ventidue arcani minori dei Tarocchi.
Il romanzo Nightmare Alley uscì nel 1946 è divenne un successo immediato.
L’anno successivo ne venne fatto un film con Tyron Power che voleva scrollarsi di dosso la figura di eroe con una interpretazione drammatica, ma il film si rivelò un insuccesso, oggi però è considerato un cult movie.
Il romanzo per anni è stato fuori stampa ora esce da Sellerio editore, e il suo autore come il personaggio di Stanton ebbe una vita tormentata.
Nel 1936 come molti giovani idealisti, si unì al Partito Comunista e partì per la Guerra civile spagnola per quindici mesi come medico. Fu durante il suo lavoro all'ospedale da campo che incontrò il medico a cui piaceva ricordare il suo servizio in un luna park itinerante.
Il suo nome era Joseph Daniel "Doc" Halliday, ex marinaio e infermiere. Da lui Gresham imparò tutto sulla cultura, le abitudini, la mentalità e il linguaggio che usavano gli addetti agli spettacoli itineranti.
Tornato negli Stati Uniti nel gennaio 1939, il suo matrimonio finì con un divorzio. Incominciò a bere, trascorse del tempo in un reparto di tubercolosi e, per disperazione, tentò di impiccarsi in un armadio, ma il gancio si staccò e cadde a terra. Per sistemare la sua vita andò da uno psicoanalista e lavorò come venditore, mago e redattore per la rivista True Crime.
Nightmare Alley venne pubblicato nel 1946 e Hollywood in seguito lo trasformò in un film. Con i soldi, guadagnati Gresham e famiglia si trasferirono fuori dal Queens e fino a una grande tenuta a Staatsburg, a nord di New York.
Scrisse altri romanzi e una biografia su Houdini, era sempre attratto dal soprannaturale ma il suo successo rimase Nightmare Alley. Quando il denaro cominciò a prosciugarsi, Gresham iniziò a bere pesantemente. L'alcool di tanto in tanto lo fece diventare violento, e divorziò. La religione tradizionale non lo poteva aiutare quindi si rivolse allo Zen, ai Tarocchi, Yoga, I Ching e Dianetics, ma niente sembrava funzionare.
Iniziò una relazione con Joy Gresham ma non andò bene. Joy si trasferì in Inghilterra con i figli. Nel 1956 la donna sposò lo scrittore CS Lewis; la loro storia è stata raccontata nel film Viaggio in Inghilterra del 1993, con Anthony Hopkins e Debra Winger.
Riflettendo sulla sua vita, Gresham disse al compagno veterano dalla Spagna: "A volte penso che se ho un vero talento non è letterario, ma ho un vero talento per la sopravvivenza. Sono sopravvissuto a tre matrimoni falliti, alla perdita dei miei figli, alla guerra, alla tubercolosi, Marxismo, alcolismo, nevrosi e anni di scrittura freelance. Sono troppo cattivo e irascibile da uccidere, immagino".
Nel 1962 stava diventando cieco, e quando gli fu diagnosticato un cancro alla lingua decise che ne aveva avuto abbastanza. Si registrò con un nome falso in una fatiscente camera di un hotel di Baltimora e si tolse la vita con un sovradosaggio di sonniferi.
La Fiera delle Illusioni - trailer italiano
La Fiera delle Illusioni - Nightmare Alley
(Nightmare Alley)
USA, MESSICO - 2021
regia: Guillermo del Toro
Cast: Bradley Cooper, Cate Blanchett, Rooney Mara, Toni Collette, Willem Dafoe, Ron Perlman, Richard Jenkins, Mark Povinelli, David Strathairn, Holt McCallany, Jim Beaver, Mary Steenburgen, Paul Anderson.
durata: 150 min
Produzione Searchlight Pictures. Distribuzione Walt Disney Pictures
al cinema dal 27 gennaio
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