Nell'Italia rurale degli anni '50 un ragazzo è accusato dell'omicidio di un suo coetaneo visto come un incarnazione del diavolo
Nell'autunno del 1952, Furio Momentè, ispettore del Ministero, da Roma parte per Venezia leggendo i verbali degli interrogatori sull’omicidio di un adolescente.
Carlo, l’omicida, è un quattordicenne, forse convinto da una suora e da un sagrestano, che il coetaneo ucciso sia un’incarnazione del Maligno. Un ragazzo tranquillo che ha per amico Paolino, tra i due c'è una profonda intesa che si sviluppa anche dopo la morte di questo per malattia, poiché aveva calpestato incidentalmente un ostia durante una messa.
La superstizione è forte tanto che dopo la morte, Emilio, un ragazzo deforme con denti disumani, se vuole rivedere vivo Paolino gli consiglia di gettare un ostia consacrata nel trogolo dei maiali affinché uno di questi la mangi, una sorta di rito sacrilego.
Quando Carlo si ritrova solo con i quaderni e la potente fionda dell'amico, tenta di parlare con lui nel vuoto e il ragazzo sente la sua presenza, le pagine del quaderno all'improvviso si muovono da sole. Paolino è ancora con lui.
Successivamente gli eventi prendono una brutta piega, c'è la morte del padre mentre sta per uccidere il maiale nella fattoria di Emilio, e in un momento di rabbia Carlo, aiutato dallo spirito di Paolino, uccide con una fionda Emilio centrandolo a un occhio.
Al posto di un occhio aveva un buco che gli arrivava dentro il cervello. Paolino aveva ragione, la potenza dei sassi neri è perfetta, è per questo che sono introvabili. (Dal libro di Pupi Avati)
Emilio era frutto di un parto inquietante, messo alla gogna dai paesani come un essere diabolico, veniva deriso dai compagni perché deforme e intorno a lui aleggiava una sorta di diceria sul fatto che avesse ucciso a morsi la sorellina sulla culla.
Ma c'è di mezzo anche la politica. Negli anni in cui è ambientato che vanno dal 1947 al 1952 in Italia si va a consolidare il dominio politico della Democrazia Cristiana, mentre il Veneto è nota come una delle regioni più cattoliche d'Italia. Nelle campagne però le superstizioni sono lontane dall' essere sradicate.
La madre della vittima è una donna cattolica potente, ostile al partito che governa e potrebbe mettere a rischio molti voti. L'ispettore avrà l'arduo compito di evitare un coinvolgimento delle autorità ecclesiastiche nel procedimento penale. Quando l'ispettore arriva nei luoghi del delitto, vediamo una serie di angoscianti episodi che si sovrappongono in una storia che dietro la facciata evoca i gli spettri della superstizione, del sesso e della famiglia, in un profondo nord dove i confini tra mistero e realtà sono indecifrabili.
Dopo oltre 40 anni (il primo "horror padano" è stato La casa dalle finestre che ridono, 1976) Pupi Avati torna a questo genere su un film tratto dal suo stesso romanzo in un altro dei suoi migliori affreschi gotici con fascinazione macabra, in una ambientazione contadina lontana nel tempo, in bilico tra il soprannaturale e convinzioni irrazionali radicate della povera gente, un horror cupo e pessimista sulla natura dell'uomo e il suo rapporto con il Maligno.
Un opera resa più intrigante dai vari personaggi di contorno, dai loro visi naturali e genuini che paiono fare parte di un mondo lontano, di un Italia provinciale e povera che si nutre di credenze popolari e scaramanzie, a cui basta poco per additare colpevoli prima di essere processati dalla giustizia, dove il vero Male è negli uomini di una comunità che manipolano le menti e la capacità di giudizio con il terrore e la minaccia usando la religione come tramite.
Il signor Diavolo è tra i dieci film più visti del mese di agosto.
IL SIGNOR DIAVOLO
su iTunes
Il signor Diavolo - Trailer italiano
Dopo oltre 40 anni (il primo "horror padano" è stato La casa dalle finestre che ridono, 1976) Pupi Avati torna a questo genere su un film tratto dal suo stesso romanzo in un altro dei suoi migliori affreschi gotici con fascinazione macabra, in una ambientazione contadina lontana nel tempo, in bilico tra il soprannaturale e convinzioni irrazionali radicate della povera gente, un horror cupo e pessimista sulla natura dell'uomo e il suo rapporto con il Maligno.
Un opera resa più intrigante dai vari personaggi di contorno, dai loro visi naturali e genuini che paiono fare parte di un mondo lontano, di un Italia provinciale e povera che si nutre di credenze popolari e scaramanzie, a cui basta poco per additare colpevoli prima di essere processati dalla giustizia, dove il vero Male è negli uomini di una comunità che manipolano le menti e la capacità di giudizio con il terrore e la minaccia usando la religione come tramite.
Il signor Diavolo è tra i dieci film più visti del mese di agosto.
IL SIGNOR DIAVOLO
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Il Signor Diavolo
Italia 2019
Regia: Pupi Avati
Attori: Gabriele Lo Giudice, Filippo Franchini, Cesare S. Cremonini, Massimo Bonetti, Lino Capolicchio, Chiara Caselli, Gianni Cavina, Alessandro Haber, Andrea Roncato.
Durata: 86 min
Distribuzione: 01 Distribution
Uscita: 22 agosto 2019
Uscita: 22 agosto 2019
