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lunedì 15 maggio 2017

King Arthur - Il potere della spada | Film 2017 | Il medioevo di Artù rivisto da Guy Ritchie

Recensione: King Arthur

Il regista di Sherlock Holmes affronta nel suo film il medioevo di Re Artù con la partecipazione di David Beckham

Nel film King Arthur - Il potere della spada viene affrontato in modo originale e fantastico il classico mito medioevale di Artù. Quando lo zio di Arthur, Vortigern (Jude Law) uccide il padre di Artù, il re Pendragon (Eric Bana) per prendere il suo posto, non si rende conto che il piccolo figlio, scampato e allevato in un bordello potrebbe essere il futuro nuovo re, ossia una minaccia per il trono. Una volta divenuto adulto sarà l'unico ad estrarre la spada nella roccia e Vortigern dovrà combattere per riconoscere la vera eredità.
King Arthur - Il potere della spada


Ognuno conosce la leggenda di Artù o almeno così pare, ma nelle mani del regista Guy Ritchie, il racconto medioevale prende un angolazione grintosa e moderna e Artù stesso, non ancora re, appare come un imbroglione e ruffiano, un eroe completamente riluttante, che sarà costretto a scoprire il suo vero destino, anche se dovrà affrontare mortalmente il suo perfido re. 

Il regista di Sherlock Holmes prende degli eroi letterari o leggendari e li trasforma in personaggi di basso livello, togliendoli dai loro piedistalli, l'idea potrebbe essere quella di essere apprezzati da molti, ma talvolta l'effetto sembra essere spiazzante.
Così dopo aver letto libri sul mito di Artù o visto film come Excalibur di John Boorman dove si cercava una realtà nella leggenda, Ritchie spazza via molte convenzioni o idee comuni sul personaggio e lo raffigura a modo suo.  

E' pure vero che essendo una leggenda la verità non la conosciamo realmente. Da secoli gli studiosi cercano di trovare una concretezza sui racconti della Tavola Rotonda, si sono fatti tante ipotesi come nel classico film  King Arthur di Antoine Fuqua del 2004 con Clive Owen, dove si presumeva che il futuro re fosse stato di origine romana.

Il regista invece azzera tutto e ci mostra un Artù salvato da bambino dalle acque in una barca come un personaggio biblico, allevato in un bordello di Londinium (l'antica Londra), per poi diventare un combattente allenato da un orientale (Tom Wu) per salvare prostitute e rubare pellicce ai Vichinghi. 

Artù (Charlie Hunnam) non sa che i Vichinghi sono ospiti del re, quindi le guardie verranno a cercarlo. Messo su una nave insieme ad altri uomini si ritroverà fra le migliaia di contendenti in una sorta di prova ideata dal perfido re Jude Law, che come l'Erode della Bibbia, viene a sapere che in giro c'è un altro probabile re pronto a rubargli il trono.

La prova consiste nell' estrarre la magica spada da una roccia - il momento forse più emozionante del film - in passato gettata nel fiume, donata da Merlino e appartenuta al padre di Artù.
Il futuro re non conoscendo le sue origini quando la tocca sviene dalla potenza che la spada irradia. Così Vortigen scopre il suo potenziale nemico e lo sbatte in una cella pronto a tagliargli la testa.
Ma nel frattempo una donna, discepola del mago Merlino, con i suoi poteri, evita la morte di Artù e lo fa fuggire.
Il futuro re scoprirà così le sue origini e l'esecutore del padre. Vortigen aveva fatto un patto con delle forze malvagie sacrificando la moglie alle streghe del mare per evocare un demone e costruire una torre per dargli l'invincibilità.

Il regista pare mette insieme Il signore degli anelli e Game of Thrones, insieme al folklore locale fra improbabili elefanti guidati da maghi e serpenti giganti, corvi e aquile dominate dalla maga, migliaia di comparse digitalizzate, battaglie con cavalieri mascherati comandati da un re paranoico e assetato di potere come Macbethche vive in una Camelot arroccata sulle colline nella vera location del Galles.


Si prende pure la leggerezza di non mettere in campo il noto mago Merlino, e lascia fare a una discepola Astrid Bergès-Frisbey la maga dalla bellezza scarna, dove i suoi occhi tendono a trasformarsi nell'estasi della magia omaggiando il punto di vista femminile.

Charlie Hunnam (Pacific Rim e prossimamente nel ruolo dell'esploratore Fawcett in Civiltà perduta) ha una somiglianza con un giovane Brad Pitt, e riesce ad essere convincente specie quando dice che non vuole questo peso di responsabilità che suo malgrado dovrà accettare, e nel finale dove davanti alla classica Tavola rotonda nomina i suoi cavalieri.

Il film eccede e si allontana dal convenzionale sperando che molti non si ricordino le leggendarie gesta medioevali di re Artù, nel complesso ne viene fuori un discreto film avventuroso dove lo spettacolo è assicurato. 

Da segnalare un apparizione dell'ex calciatore David Beckham nel ruolo dello Sfregiato, un capitano delle guardie che indica in modo sgarbato ad Artù come estrarre la spada dalla roccia.

Purtroppo il film ha deluso le aspettative costato 175 milioni di dollari ne ha incassato a livello globale solo 139.


King Arthur - Il potere della spada. Trailer italiano




King Arthur - Il potere della spada
(King Arthur: Legend of the Sword)
USA - 2017
Regia: Guy Ritchie
Attori: Charlie Hunnam - Re Artù, Jude Law - Vortigern, Astrid Bergès-Frisbey - Mage, Djimon Hounsou - Sir Bedivere, Aidan Gillen - Bill, Eric Bana - Uther, Annabelle Wallis - Maggie.
Soggetto: David Dobkin, Joby Harold
Sceneggiatura: Joby Harold, Guy Ritchie, Lionel Wigram
Fotografia: John Mathieson
Musiche: Daniel Pemberton
Distribuzione : Warner Bros. Entertainment Italia
Data uscita: 10 maggio 2017


Giudizio
⭐⭐












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