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mercoledì 14 marzo 2018

Rachel (2017). Mistero e angoscia nel film tratto dal romanzo di Daphne du Maurier

Nell’ Inghilterra vittoriana Rachel è una giovane vedova sospettata di omicidio

Philip è stato cresciuto dal cugino Ambrose, un proprietario terriero del Devon che ama come un padre. Causa la sua salute ad Ambrose viene consigliato dal suo medico di soggiornare in un clima più caldo, partendo così per la Toscana. Lì incontra e sposa Rachel, una lontana cugina  di origini anglo italiane. Dopo alcuni mesi idilliaci, la situazione si deteriora. Poco prima della sua morte, Ambrose riesce a avvertire Philip: crede che sua moglie lo uccida lentamente. Volendo scoprire la verità, Philip va in Italia a cercare Ambrose, ma non trova Rachel, che se ne già andata via. Invece troverà Rainaldi, un amico e avvocato della vedova il quale non ispira fiducia e gli comunica la morte del cugino. Philip ritornerà alla sua tenuta, persuaso che Rachel è un male e la causa diretta della morte di Ambrose. Qualche tempo dopo, Rachel annuncia la sua venuta. Deciso di accoglierla freddamente, Philip sarà stupefatto di scoprire una donna non solo bella ma elegante, intelligente e sensibile.


rachel 2018




Tratto dal romanzo omonimo di Daphne du Maurier, scrittrice prediletta da Alfred Hitchcock che dai suoi libri portò sullo schermo Rebecca, Gli uccelli e Jamaica Inn, libri e film carichi di atmosfere enigmatiche in comune le sorprese e la suspense. 

Dopo il film in bianco e nero del 1952 diretto da Henry Koster e interpretato da due star come Richard Burton e Olivia de Havilland, un altra versione con colori tenui appare sullo schermo diretto da Roger Michell (Notting Hill).


La trama

Nella Cornovaglia vittoriana la vita tranquilla di Philip Ashely (Sam Claflin) cambia improvvisamente quando viene a sapere dalla corrispondenza che il suo affezionato cugino Ambrose, trasferitosi a Firenze per motivi di salute, improvvisamente si sposa e qualche mese dopo muore in circostanze strane.


Di mezzo c'è la cugina Rachele (Rachel Weisz) una lontana parente, già vedova, che qualche mese prima aveva sposato Ambrose in Italia. 

Philip crede sia colpevole della sua morte e quando arriva a Firenze incontra nella villa di Fiesole uno strano e ambiguo personaggio chiamato Rainaldi (Pierfrancesco Savino) avvocato e curatore dei beni della donna, questo gli informa che Ambrose è morto e che la vedova è tornata in Inghilterra.

Tornato a casa, la mente di Philip è colma del dubbio a seguito di strane lettere ricevute dal fratello prima di morire. 

Annuncerà le sue paure al padrino Nick Kendall (Iain Glen) insieme alla figlia Louise (Holliday Grainger) una ragazza innamorata ma non corrisposta da Philip.


Intanto la "vedova nera" Rachele giunge alla tenuta, e se Philips prima aveva dei pensieri di rabbia contro di lei, quando la vede i suoi turbamenti cambiano, rimanendo come un bambino affascinato dalla sua bellezza, tanto che sacrificherà parte dei suoi beni per conquistarla.


immagine dal film rachel 2018


Rachel Weisz nei panni della misteriosa Rachel ha un certo suo fascino aggirandosi tra le campagne della Cornovaglia con veletta e abiti scuri.  Come una sorta di sofisticata fattucchiera la straniera, è abile a preparare tisane e intrugli terribili, all'apparenza curativi, che fa bere a tutti.

Il finale di Rachel è volutamente ambiguo

Sospeso tra ambiguità e mistero, una spiegazione non viene data, così come nel libro, anche nel film non sapremo mai se lei è colpevole della morte del marito.

Cercherà di attirare le attenzioni del giovane con l'idea di fuggire via prima o poi con un grosso gruzzolo in tasca, anche se Philip fa inserire una clausola nel contratto (non firmato dal defunto cugino) dove si chiarisce che lei non debba mai sposarsi per godere dei beni, egli però ebbro d'amore e poi di febbre vera, forse meningite, chiede di sposarla davanti al padrino e alla povera e paziente Louise.

Alla fine, dopo tutti quegli anni, è ancora incerto sull'innocenza di Rachel e il suo dubbio lo perseguita come un fantasma. 

Allo stesso modo il romanzo si conclude con la sua morte, ma lei lo chiama Ambrose poco prima di morire. Con il film, il salto nel tempo rafforza ulteriormente l'idea che Philip non avrà mai una conclusione. La verità muore con Rachel. 

Ci sono ragioni per credere che fosse innocente, ma non c'è assolutamente modo di saperlo con certezza grazie agli indizi seminati in tutta la storia: la malattia, ecc. 

Il finale mette in discussione la colpa e la moralità. Philip ha portato Rachel alla morte senza essere sicuro dei suoi crimini e quindi merita di essere punito dall'incertezza in sua assenza. Intraprendendo un’azione così dispettosa e drastica, i ruoli percepiti di cattivo e vittima vengono invertiti. 

Anche se il pubblico non saprà mai che Rachel aveva torto, ora possiamo confermare – come risultato delle sue azioni – che Philip ha torto. 

Le nostre azioni hanno delle conseguenze e, a meno che non siamo curiosi anziché distruttivi, non troveremo mai la pace. 


C’è un rapporto strano tra la donna e l’uomo: lei più anziana, che lo chiama il mio bambino come una sorta di surrogato di madre che Philips non ha mai conosciuto. 

Rachel dal canto suo pare essere punita per il tipo di vita e gli ideali indipendenti, con un oscuro passato, insieme all'ambiguo Rainaldi. 

Con uno strappo alla regola, aggiornato ai tempi, vedremo una donna che cede il suo corpo interpretando malamente le idee di Philip in più di un amplesso su un prato o nella sua camera.

Il tutto illuminato da luce naturale con candele e candelabri, immersi in una atmosfera calda in penombra nella notte, (che forse il bianco e nero avrebbe reso più gotico) come quando Philip diventato maggiorenne si arrampica su una finestra nella stanza di Rachel portando con se i gioielli di famiglia per donarli alla sua amata divertita, la quale se ne esce fuori con la frase "sono un po' vecchia per essere Giulietta".

Da considerare una certa inesperienza che appare nei confronti delle donne da parte di Philips, in una relazione lussuriosa mentre fiorisce un nuovo amore nella vita di un uomo che “non ha mai visto piangere una donna”  in confronto alla più navigata Rachel che ha già avuto due mariti e conosce bene la vita.

Il regista Roger Michell mantiene i turbamenti e i sospetti che si muovono intorno alla storia quasi mistery con finale imprevedibile, mentre Claflin fa un lavoro singolare nell’ incarnare le emozioni oscillanti di Philip in modo reale, specie nei momenti di rottura del cuore, oppure quando è sopraffatto dall'amore, o alla sua caduta fisica nella malattia quando le cose non vanno come dovrebbero.

Scene  impegnative, visto che il pubblico deve decidere se simpatizzare con la situazione di Philip, e nello stesso tempo capire la sua immaturità, in una circostanza più complessa di quanto possa intuire, finché non sarà troppo tardi.


Note 

Il film è uscito nel Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Olanda a giugno 2017. L'uscita italiana era prevista per novembre, ma è stata rimandata al 2018.

Presentato al Noir in Festival a Milano il 4 dicembre.



mia cugina rachele




Rachel - Trailer italiano





Rachel
(My Cousin Rachel)
GRAN BRETAGNA, USA - 2017
CAST
Regia: Roger Michell
Attori: Rachel Weisz - Rachel Ashley, Sam Claflin - Philip Ashley, Holliday Grainger - Louise Kendall, Iain Glen - Nick Kendall, Pierfrancesco Favino - Avvocato Rainaldi, Simon Russell Beale - Couch, Vicki Pepperdine - Sig.ra Pascoe, Tim Barlow - Seecombe, Bobby Scott Freeman - John. 
Distribuzione
20TH CENTURY FOX ITALIA
Data uscita: 9 novembre 2017














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