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domenica 18 marzo 2018

Il giustiziere della notte – Death Wish. Bruce Willis vendicatore incappucciato

Recensione: Il giustiziere della notte

Bruce Willis nei panni di un giustiziere incappucciato nel remake di un film del 1974

Il Dr. Paul Kersey (Bruce Willis) è un chirurgo di Chicago la cui vita viene stravolta dall’omicidio della moglie e dallo stupro della figlia. Da quel momento Kersey cesserà di esistere e al suo posto subentrerà “il giustiziere”, un uomo dalla doppia anima che, ossessionato e accecato dal desiderio di morte e vendetta, si metterà sulle tracce degli assassini che hanno massacrato la sua famiglia.








Bruce Willis in questo remake di un film targato 1974 indossa ancora una volta il cappuccio come in Unbreakable - Il predestinato e prossimamente lo rivedremo nel sequel di Split, intitolato Glass.

Qui lo vediamo come una sorta di vendicatore, un eroe che si fa giustizia da solo, dopo che, durante una rapina in casa finita male, la moglie viene uccisa e la figlia ridotta in coma, mentre la polizia brancola nel buio.

In un inizio drammatico, Chicago pare una città violenta e questo produce molto lavoro al chirurgo Paul Kersey chiamato ad occuparsi di un  poliziotto ferito, il quale muore poco dopo. Il guaio è che dovrà medicare l'uomo che ha ucciso il poliziotto, d'altronde è l'etica medica.

Lo vediamo poi insieme alla sua famiglia molto perfetta, al punto da apparire quasi irreale. La moglie Lucy (Elisabeth Shue) sta per ottenere un dottorato di ricerca mentre la figlia Jordan è appena stata ammessa in una prestigiosa università. E' inevitabile che tutto questo mondo idilliaco duri poco, anzi forse si dilunga troppo per lo spettatore, e si avverte che qualcosa sta per succedere.

Tre ladruncoli, approfittando dell'assenza del medico chiamato d'urgenza in ospedale, irrompono nella casa dove le due donne sono sole. Essendo un film di Eli Roth non mancano scene violente: quando le donne cercano di ribellarsi minacciate da pistole e coltelli una di queste viene crivellata di colpi mentre l'altra subisce una commozione cerebrale.

Il dottore è devastato specie quando i due familiari giungono a sua insaputa nello stesso ospedale dove lavora. Si consulterà con due detective della polizia (Kimberly Elise, Dean Norris) sopraffatti dai molti furti nel quartiere, concludendo che sono troppo lenti e inefficaci, quindi riterrà di prendere l'inchiesta a modo suo.

Cercherà di combattere con la sua stessa rabbia, prima in alcune sedute infruttuose con una terapeuta (Wendy Crewson), poi trovando per caso una pistola caduta a un teppista nell'ospedale. Sarà il fulcro che darà il via all'allenamento sparando su un vecchio cartello per dare la caccia agli assassini di sua moglie e rendere la città un poco più pulita.




Il film esce in un periodo controverso sull'uso delle armi facili negli USA, ma riprende una vecchia tematica violenta che negli anni '70 era rilevante, tratto dal romanzo di Brian Garfield "Death Wish", Il giustiziere della notte, adesso ripubblicato da Fanucci editore, descriveva la vita di un tranquillo ragioniere liberale sconvolta da due rapinatori e un omicidio. Come nel film il personaggio diventa desideroso di vendetta, sparando senza pietà a delinquenti e spacciatori, usando se stesso come esca per attirarli.

Da una parte il film pare un grosso sponsor per la National Rifle Association, una potente organizzazione che agisce in favore della detenzione di armi, dall'altra elargisce una leggera critica sulla facilità con cui si possono acquistare, con spot pubblicitari alla tv presentati da avvenenti commesse che ti propongono fucili mitragliatori, da comprare con facilità come fossero un paio di scarpe. 






La variazione rispetto al film del 1974 è che siamo in un epoca dove la tecnologia e i social prevalgono con la possibilità di inserire video dello stesso giustiziere, che il realtà poi viene soprannominato "Il mietitore" (The Grim Reaper); un video diventerà virale messo in rete da una testimone, mettendo in subbuglio l'opinione pubblica, interrogandosi se le sue azioni siano giuste o sbagliate, qualcuno obietta che è un bianco che uccide solo neri, facendone un eroe discriminatorio, altri invece non ci fanno caso dato che i morti sono delinquenti e spacciatori che usano i bambini per portare la droga.

La serie del "Giustiziere" sviluppò cinque film dal 1974 al 1994 tutti interpretati da un insostituibile Charles Bronson che invecchiava film dopo film, con il volto granitico, i baffi e la sua zazzera di capelli al vento.
Ci si domanda allora che ragione ci sia di continuare con un ennesimo remake abbastanza stanco e con un Bruce Willis che si prende meno sul serio, lontano dai fasti eroici di Die Hard, senza trasmettere emozioni, usando la sua angosciante condizione per uccidere sconosciuti come una specie di terapia, lo vediamo quando la psicologa gli chiede perché improvvisamente è di umore così allegro, lui allora le rivolge un sorriso dolce.

E' preferibile andare a rivedere Il giustiziere della notte del 1974, con il personaggio risoluto di Bronson il quale si difendeva all'inizio con un calzino pieno di monetine e girava con cappotto dal collo alto beffandosi della polizia.
Fu anche il debutto di un giovane Jeff Goldblum nella parte di uno degli assalitori. Se Bronson operava a New York e alla fine si trasferisce a Chicago, Willis incomincia proprio dove finiva il suo predecessore.

Del regista Eli Roth vedi anche il thriller  Knock Knock


Il giustiziere della notte - Trailer italiano





Il giustiziere della notte
Death Wish
USA - 2018
CAST
Regia: Eli Roth
Attori: Bruce Willis - Paul Kersey, Elisabeth Shue - Lucy Kersey, Vincent D'Onofrio - Frank Kersey, Dean Norris - Detective Rains, Jack Kesy - The Fish, Kirby Bliss Blanton - Bethany, Mike Epps - Dottor Chris Salgado, Len Cariou - Ben, Camila Morrone - Jordan Kersey, Kimberly Elise - Detective Jackson, Beau Knapp - Knox
Distribuzione: EAGLE PICTURES
Data uscita: 8 marzo 2018








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