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lunedì 2 novembre 2015

Agitato, non mescolato. Spectre il film e gli altri Bond

Nel dicembre del 1965 il Financial Times in un articolo sulla presentazione dell‘ultimo film Thunderball affermava che James Bond sarebbe andato in pensione. Per i produttori trovare nuove idee era complicato e le realizzazioni diventavano sempre più costose con gli effetti speciali. Il quarto film Thunderball - Operazione tuono (1965) sarebbe costato il doppio del precedente specie nelle scene subacquee e 007 non poteva sopravvivere senza tecnologie, anche se poi ebbe più successo degli altri. Ma soprattutto era Sean Connery a non voler essere relegato nel ruolo del personaggio di Bond pretendendo un compenso più alto del solito.

James Bond in una illustrazione dalla Domenica del Corriere (1965)
James Bond in una illustrazione dalla Domenica del Corriere (1965)



Il giornale si sbagliava fino ad un certo punto. Connery ritornò in Si vive solo due volte (1967) e sembrò l'ultimo. Il successivo Al servizio segreto di sua maestà (1969) venne affidato a un nuovo protagonista George Lazemby ma il nuovo Bond non ebbe l'appeal di Connery il quale ritornò per l'ultimo episodio, già imbolsito in  Una cascata di diamanti  (1971).  

La saga continuò con altre sostituzioni nel tempo da Roger Moore star di serie tv come Il Santo (1962-1969) e Attenti a quei due (1971-1972).

Timothy Dalton attore shakespeariano, nonostante girò solo due film, in precedenza era stato candidato per il dopo Connery, ma per la produzione venne considerato troppo giovane all'epoca 25 enne.

Poi arrivò un altra star di serie tv come Pierce Brosnan noto in Italia con la serie Mai dire si (1982-1987) e già spietata spia sovietica nel  Quarto protocollo  (1987), per arrivare all'ultimo Daniel Craig che giunge alla notorietà con il ruolo drammatico in Era mio padre (2002) di Sam Mendes con il quale girerà altri due film fra cui Spectre. Non mi pronuncio nel dire chi è stato il migliore, diciamo che ogni generazione ha avuto il suo Bond preferito.

James-Bond-Madame-Tussauds

Tutti i Bond di cera da Madame Tussauds

Quindi 50 anni dopo il profetico titolo del Financial, James Bond - nonostante qualche acciacco in passato con le società di produzione - continua ancora ad appassionare il pubblico. E anche se ha avuto nel tempo molte imitazioni (vedi agenti super addestrati che perdono la memoria, Bourne, o simili con complotti della CIA) rimane uno dei personaggi più longevi della storia del cinema: 24 film nell'arco di 53 anni che ci raccontano anche il mondo in evoluzione con cattivi sempre pronti a conquistarlo.

Organizzazioni segrete mascherate dietro a governi fantoccio che a guardare bene rispecchiano la nostra realtà, tanto che per non creare problemi alle relazioni internazionali, questi cattivi hanno nomi diversi dalle nazioni rappresentate e quando vengono nominati non ne sono entusiasti - la Corea del Sud boicottò La morte può attendere in 145 sale ritenendo offensive alcune scene. 

Così come la Corea del Nord che non amava essere rappresentata come uno stato brutale - ma la vera organizzazione che rinasce negli ultimi film, la Spectre  (Special Executive for Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion) guidata un tempo da un genio del male chiamato Ernst Stavro Blofeld, non è affine a una qualche nazione o ideologia politica, cosi che permise ai libri di Fleming e poi nei film, considerazioni apolitiche che probabilmente nei romanzi erano basate su ex membri della Gestapo, per Fleming sopravvissuti alla seconda guerra mondiale come nel romanzo Moonraker (1954).

La SPECTRE inizia nei romanzi come un piccolo gruppo di criminali, ma poi diventa una vasta organizzazione internazionale con una propria isola o luogo di formazione di base  per sostituire il reale dipartimento di controspionaggio della sovietica SMERSH.

Ian Fleming
"E io vorrei mezza vodka e mezzo Martini dry, con una scorza di limone. Agitato, non mescolato. Preferirei vodka russa o quella polacca." da Licenza di uccidere di Ian Fleming. 
Poche righe per dire che il personaggio letterario di James Bond è molto diverso dai film. Nelle pagine narrate da Ian Fleming l'agente 007 è si un uomo sofisticato con sigarette speciali, tavoli da casinò, belle donne e vodka-Martini, ma non ha tanti gadget, è un cinico e misogino agente del dopoguerra che combatteva strani personaggi per Sua Maestà. 

L'unico film vicino al personaggio letterario è stato proprio il primo della serie Licenza di uccidere, personaggio ripreso senza fronzoli e aggiornato nella tetralogia iniziata da Craig con Casinò Royale.

Fleming ebbe la sfortuna di morire poco dopo che la sua creatura diventasse più famosa di lui, oggi i 14 romanzi e i racconti non li legge quasi più nessuno, offuscati dalle imprese cinematografiche, e una volta esaurite le trasposizioni, le altre sceneggiature vennero affidate a vari scrittori.



Così questo ultimo Spectre ritorna al "dove eravamo rimasti" con personaggi ricorrenti come Mr White introdotto in Casinò Royale per riprendere l'evoluzione in Skyfall una sorta di aggancio come nei serial tv o nei romanzi d'appendice. 

Questa organizzazione tentacolare tenta di fare fuori i servizi segreti stessi con Bond sempre più indipendente e quasi obsoleto che deve far fronte a un capo moderno chiamato C il quale per ridurre i costi vuole creare un unico sistema di sorveglianza mondiale e impiegare i droni invece degli uomini.





Un incipit classico come in tutti i film, questa volta a Città del Messico nel giorno delle festività dei defunti, poi a Roma in uno  spettacolare inseguimento  oltre che l'incontro con la sensuale Monica Bellucci. Altri inseguimenti poi nel gelo dell' Austria e infine al caldo di Tangeri.

Il cattivo si chiama Franz Oberhauser interpretato da un cinico e ambiguo Christoph Waltz e poi una sorta di armadio sostituto di Oddjob chiamato Hinx che lotta anche in un treno con un omaggio a Dalla Russia con amore, ma a guardare bene le citazioni ai precedenti film sono numerose: la Aston Martin, Moneypenny e M fanno il resto per i nostalgici della serie.

Cinquant'anni fa Umberto Eco scrisse che le storie di Bond sono a geometria variabile ovvero con lo stesso mazzo di carte si possono fare diversi giochi. 

Il pubblico in fondo sa già cosa l'aspetta quando guarda un film di 007, Bond non muore mai, sono sempre i cattivi a farlo e in passato alla fine del film come una sorta di consuetudine, quando leggevi James Bond tornerà c'era un senso di continuità, una speranza per gli spettatori che li rendevano consapevoli sul fatto che la serie di Bond non si sarebbe conclusa.




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Spectre 
USA, GRAN BRETAGNA - 2015

Regia: Sam Mendes
Attori: Daniel Craig - James Bond, Ralph Fiennes - M, Naomie Harris - Eve Moneypenny, Ben Whishaw - Q, Rory Kinnear - Tanner, Léa Seydoux - Madeleine Swann, Christoph Waltz - Oberhauser, Monica Bellucci - Lucia Sciarra, Dave Bautista - Mr. Hinx, Jesper Christensen - Mr. White, Andrew Scott - C,  Alessandro Cremona - Marco Sciarra, Stephanie Sigman - Estrella
Soggetto: Ian Fleming - (personaggi)
Sceneggiatura: John Logan, Neal Purvis, Robert Wade
Fotografia: Hoyte Van Hoytema
Musiche: Thomas Newman





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