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lunedì 23 gennaio 2017

Arrival | Film 2016 | Amy Adams in un dramma fantascientifico poetico

Amy Adams linguista in contatto con gli alieni 


Una dozzina di astronavi arrivano silenziosamente sulla Terra in dodici luoghi diversi del pianeta, le autorità non sanno spiegarsi il motivo. Stanno sospese nel vuoto in attesa. Louise Banks (Amy Adams) viene contattata dai militari, è una nota professoressa di linguistica comparata che ha già collaborato con il governo per altre situazioni comunicative, ma questa sarà coinvolta in un impresa unica, volta a scoprire come comunicare con degli enigmatici esseri extraterrestri.

Amy Adams-Arrival



Arrival è diretto dal  canadese Dennis Villeneuve (Prisoner, Sicario e il prossimo Blade Runner 2049) un film di fantascienza atipico, lontano dai blockbusters a cui siamo abituati e dagli alieni cattivi rappresentati in molti film del genere. Molto spesso questi si riassumono in scene spettacolari solo per il divertimento dello spettatore, lontani da una vera e propria razionalità scientifica, Arrival invece è un film freddo, intimo, poco spettacolare e ricco di domande e risposte, come se in effetti stesse riproducendo la realtà: come comportarsi se davvero decine di immense astronavi arrivano sul nostro mondo ? E poi come comunicare con loro, specie se hanno un apparato vocale molto differente dal nostro ? Le loro navi indicano una superiorità tecnologica, perciò appaiono evoluti, ma i metodi di comunicazione sono tutti da scoprire. 

Arrival - trama

Il mondo si dovrà rivolgere a un eminente e solitaria linguista Louise Banks e ad uno scienziato di fisica teorica Ian Donnelly (Jeremy Renner) per comunicare con loro. Dovranno entrare nelle astronavi, che per la prima volta non sono discoidali ma paiono palloni da rugby in verticale, i "gusci" come li chiamano. Louise è terrorizzata è nello stesso tempo affascinata, diverso invece è Ian un tipo stereotipato e fallace, che disprezza la linguistica vedendola come una disciplina più conciliante. Il gruppo è guidato dal colonnello Weber (Forest Whitaker) militare che vuole avere risposte al più presto, mentre Halpern (Michael Stuhlbarg) è il torvo capo della CIA.

Ciò che essi non sanno, ma che lo spettatore vede all'inizio, è che nella vita di Louise vi è stata una tragedia: una figlia morta di cancro nella sua tarda adolescenza, questo è un elemento rilevante per il carattere del personaggio, poiché i suoi tentativi di comunicare con gli alieni provocheranno in lei degli echi dolorosi, ma illuminanti, nella sua mente.

«Se potessi vedere tutta la tua vita dall'inizio alla fine, cambieresti qualcosa ?»  (Louise a Ian)

Nel film si cita Wittgenstein sulla frase che se un leone potesse parlare noi non potremmo capirlo, ovvero se un umano ha sempre una possibilità di farsi comprendere da un altro umano, se questo parla con un altro animale che sia una scimmia, un cane, o un leone, appunto, non ci sarebbe comprensione da parte di entrambi.
Steven Spielberg affrontò il problema dell'incomunicabilità in Incontri ravvicinati del terzo tipo rendendo la forma di comunicazione musicale a cinque note che terminava con un aria interrogativa sulla nota dominante. 

La soluzione di Villeneuve è più letterale. Gli alieni, eptapodi, hanno un codice con dei cerchi che disegnano nell'aria, disegni che Louise cercherà di decifrare e condividere con le altre undici navi e gli umani in tutto il mondo. La donna ha bisogno di un contatto fisico, liberandosi dalla tuta protettiva e entrando in connessione attraverso un vetro con questi esseri avvolti in una nebbia chiamati eptapodi, dai loro sette tentacoli.

Queste scene sono di grande impatto per la suspense del film girate in un ambiente claustrofobico, interrotte brevemente da alcune note ironiche quando i due alieni senza nome vengono battezzati Tom e Jerry (nell'originale Abbott e Costello ovvero Gianni e Pinotto, e non si capisce il motivo nel rinominarli nella traduzione, forse perché il grande pubblico ha più familiarità con i personaggi dei cartoon che degli attori comici anni '50).
Se la loro scrittura è circolare gli alieni forse hanno una visione circolare della realtà, cosa che deve riflettersi anche nel loro concetto di tempo: un avviso sul futuro prossimo.  

Intanto nel resto del mondo il generale Shang capo delle forze cinesi non si fida degli alieni, gli prudono le mani e vuole dare un ultimatum prima di attaccare. Louise è costretta insieme a Ian a compiere qualcosa di inaspettato specie quando viene decifrata la parola "usare arma" generando tensioni fra i militari, cui uno di questi di sua iniziativa, mette una bomba dentro l'astronave con Louise dentro, solo gli eptapodi, che stupidi non sono, riusciranno a salvarla.

Ho passato gran parte della mia vita a guardare le stelle, però la più grande sorpresa non è stata incontrare Loro: è stato incontrare te.  (Ian a Louise) 

Oltre alla parte comunicativa nel film c'è un altro sotto testo riferito alle visioni che Louise ha riguardo a se stessa e una bambina chiamata Hannah, un nome palindromo che si legge in tutti e due i versi, la comunicazione con gli alieni e la donna avviene telepaticamente e capirà che "usare l'arma" è invece il loro strumento per comunicare, un dono per gli esseri umani: se comprendono la loro lingua saranno in grado di vedere il futuro, perciò le visioni di Louise non sono flashback, ma visioni del suo futuro, un futuro dove vi è una figlia, un marito che sarà Ian, ma che inevitabilmente segue comunque il tragico destino, come se il passato si ripetesse.




Villeneuve adatta il racconto  Storie della tua vita  di Ted Chiang, facendone un film di fantascienza introspettiva con filosofia esistenziale molto vicino al Contact di Zemeckis oppure a 2001 di Kubrick, dove il tema centrale del film è il ruolo che la comunicazione ha nella relazione col diverso, sulla comprensione e la compassione, che vanno oltre le barriere linguistiche, proprio mentre il mondo, come vediamo, è sull'orlo di un'isteria collettiva, preoccupato di iniziare una guerra globale.

Ma oltre c'è anche il futuro e l’accettazione del nostro destino in un disegno più grande che come scrive l'autore del racconto:
«L’esistenza del libero arbitrio sta a significare che non possiamo conoscere il futuro. E sappiamo che il libero arbitrio esiste, perché ne abbiamo un’esperienza diretta. La volontà è una componente intrinseca della coscienza. E se invece non lo fosse stata? Se venendo a conoscenza del futuro una persona cambiasse? »


Amy Adams dopo  Animali notturni  riesce a mantenere un ruolo rilevante per tutto il film, ritraendo un personaggio tormentato dal dolore e dalla perdita, chiusa nella sua solitudine e nella sua grande casa dalle ampie vetrate osservando l'orizzonte degli eventi con l'idea che ogni momento d'amore va vissuto pienamente.

Nel complesso il film può apparire lento, ricco di concetti scientifici, i logogrammi alieni, i paradossi temporali come in Interstellar, dove l'inizio è anche il futuro anche se pare passato. Per questo è stato chiamato un fisico britannico, Stephen Wolfram, come consulente scientifico per rendere più realistici i concetti.

La malinconica musica di Max Richter  "On the Nature of Daylight"  assegna una tristezza nell'insieme della storia, una storia solenne, complicata, che sfrutta una certa poetica con scaltrezza per non appesantire troppo lo spettatore con le teorie scientifiche.



 Arrival ha ricevuto 8 nomination agli Oscar 2017, fra cui miglior film.

 Il film ha vinto un Oscar 2017 come miglior montaggio sonoro.

Con un budget di  47 milioni di dollari Arrival ha incassato al box office nel mondo oltre 200 milioni di dollari.





Arrival  - Blu ray
ARRIVAL - Blu-ray

Il film completo su iTunes





Arrival -  Trailer italiano






Arrival 
USA - 2016
Cast
Regia: Denis Villeneuve
Attori: Amy Adams - Dott.ssa Louise Banks, Jeremy Renner - Ian Donnelly, Forest Whitaker - Colonnello Weber, Michael Stuhlbarg - Agente Halpern, Mark O'Brien (II) - Capitano Marks, Tzi Ma - Generale Shang
Soggetto: Ted Chiang - (dal racconto Storie della tua vita, Frassinelli)
Sceneggiatura: Eric Heisserer
Fotografia: Bradford Young
Musiche: Jóhann Jóhannsson
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Data uscita al cinema: 19 gennaio 2017








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