Film classici del cinema italiano, Italian Film Food Stories tra spaghetti, caffè, pasta e ceci
La Fondazione Ente dello Spettacolo e il Centro Sperimentale di cinematografia ha organizzato una mostra fotografica sul cibo Italian Film Food Stories nel 2015 dopo essere stata all'Expo di Milano. E inevitabilmente vengono in mente alcuni personali film classici del cinema italiano legati a questo tema.
Per esempio Luchino Visconti con Ossessione nel 1942 infrangerà un tabù inserendo elementi che la censura fascista aveva eliminato perché ritenuti simboli di debolezza fra cui il cibo, i sensi, il piacere, la tentazione. La cinematografia italiana all'epoca non voleva che le donne sugli schermi mangiassero o toccassero del cibo, per una certa morale clericale erano viste come simbolo di piacere sensuale.
Ossessione inizia nella cucina di un ristorante dove un cliente corteggia la giovane cuoca, e prende il cibo dalla pentola direttamente con le mani, quasi come un simbolo di desiderio: cibo ed eros senza i consueti filtri morali e sociali dell'epoca.
La Fondazione Ente dello Spettacolo e il Centro Sperimentale di cinematografia ha organizzato una mostra fotografica sul cibo Italian Film Food Stories nel 2015 dopo essere stata all'Expo di Milano. E inevitabilmente vengono in mente alcuni personali film classici del cinema italiano legati a questo tema.
Per esempio Luchino Visconti con Ossessione nel 1942 infrangerà un tabù inserendo elementi che la censura fascista aveva eliminato perché ritenuti simboli di debolezza fra cui il cibo, i sensi, il piacere, la tentazione. La cinematografia italiana all'epoca non voleva che le donne sugli schermi mangiassero o toccassero del cibo, per una certa morale clericale erano viste come simbolo di piacere sensuale.
Ossessione (1942) Cibo ed eros |
Ossessione inizia nella cucina di un ristorante dove un cliente corteggia la giovane cuoca, e prende il cibo dalla pentola direttamente con le mani, quasi come un simbolo di desiderio: cibo ed eros senza i consueti filtri morali e sociali dell'epoca.
Ladri di biciclette (1948) "La mozzarella in carrozza" |
La sfilacciante mozzarella in carrozza fa gola a Bruno il ragazzino di Ladri di biciclette (Vittorio De Sica 1948) guardato con una certa sufficienza da un suo coetaneo di buona famiglia, il quale si può permettere un consistente e ricco pasto nella trattoria.
L'onorevole Angelina (1947) "La spaghettata" |
E poi gli spaghetti che imperversano in tutte le tavole specie nella famiglia tipica italiana riunita intorno a un tavolo in L'onorevole Angelina (1947) di Luigi Zampa, con Anna Magnani, mentre i commensali si apprestano a una spaghettata fumante e corale.
Un americano a Roma (1954) Gli spaghetti "macaroni" di Alberto Sordi |
Chi poi non si ricorda Alberto Sordi schifato da cibi estranei alla sua cultura, che non sa resistere agli spaghetti "macaroni" che scivolano in bocca in Un americano a Roma (1954) di Steno, anche se l'attore in altri film ripeterà questo rapporto d'amore per il cibo.
Miseria e nobiltà (1954) La tavolata di cibo liberatoria |
In Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattoli, i personaggi per procurarsi da mangiare cercano di mettere in pegno degli abiti, solo a pronunciare parole come spaghetti, pomodoro, salsiccia, uova in padella, mozzarella, faranno venire l'acquolina in bocca ai componenti familiari.
Interverranno magicamente elementi esterni a imbandire una povera stanza con spaghetti fluenti, a manciate e in tasca come scorta che sottrarrà Totò e gli altri dalla tavolata liberatoria.
Interverranno magicamente elementi esterni a imbandire una povera stanza con spaghetti fluenti, a manciate e in tasca come scorta che sottrarrà Totò e gli altri dalla tavolata liberatoria.
Totò, Peppino e la malafemmina (1956) |
Ancora Totò insieme a Peppino De Filippo e moglie, con valigie colme di generi alimentari che vengono svuotate in Totò, Peppino e la malafemmina (1956) di Camillo Mastrocinque, quando i tre arrivano a Milano e si stabiliscono in un albergo disponendo in giro per le stanze pacchi di spaghetti, prosciutti, salami, caciotte, bottiglie di vino, ruote enormi di pane e anche galline vive che piazzeranno nella vasca da bagno.
I soliti ignoti (1958) Pasta e ceci |
La consolazione della speciale pasta e ceci, trovata per errore di valutazione da Capannelle alias Carlo Pisacane durante un furto in un abitazione a cui si aggregano Gassman, Mastroianni e Tiberio Murgia ne I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli.
Poi nel sequel "L'audace colpo dei soliti ignoti" (1959) lo stesso Capannelle sempre affamato si ingurgiterà di fagioli col tonno, dopo aver mangiato il dolce e la macedonia, finendo in ospedale per un "infarto alla pancia".
Gli affamati Alberto Sordi e Lea Massari invitati in una cena di aristocratici durante il giorno del referendum monarchia/repubblica del 1946 evitano discussioni inutili che potrebbero compromettere la cena succulenta in Una vita difficile (Dino Risi 1961) suscitando incredulità fra i commensali che li avevano invitati per scaramanzia essendo in tredici. Rimarranno poi da soli a mangiare mentre il cameriere continuerà le portate dopo che verrà comunicato l'esito del referendum.
In 8 e mezzo (1963) di Fellini un intero pollo viene spolpato e mangiato con le mani da un elegante Sandra Milo come simbolo erotico.
Questi fantasmi (1967) Sophia Loren e il caffè |
Dalla pasta al caffè di Questi fantasmi (Renato Castellani 1967) tratto dall'omonima commedia di Eduardo de Filippo, dove c'è la famosa scena sulla terrazza con le istruzioni impartite da una sensuale Sophia Loren a Vittorio Gassman per fare il caffè "come si deve", con tutti i suoi segreti compreso il "coppitello" di carta sul becco.
La grande abbuffata (1973) |
Gli eccessi mortali dei protagonisti si rivelano nefasti ne La grande abbuffata (1973) di Marco Ferreri che decideranno di suicidarsi con piatti luculliani.
La famiglia a tavola in Amarcord (1973) di Fellini, si svela in un ironico ritratto, fra tensioni e litigi in cui il personaggio della madre cucina per tutti, ma non mangia mai, ne si siede a tavola. (Il film è ora in versione restaurata).
Immancabile ne Il secondo tragico Fantozzi (1976) di Luciano Salce, Paolo Villaggio e la sua mega frittata di cipolla, birra gelata con rutto libero davanti alla televisione durante i mondiali di calcio.
Bianca (1984) Nanni Moretti e la crema di cioccolato |
E poi l'indimenticabile mega bicchiere con la crema di cioccolata di Moretti in Bianca (1984) in cui Michele si tuffa dimenticando l'ansia e le pene d'amore .