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venerdì 1 dicembre 2017

Smetto quando voglio 3 : Ad Honorem. Ritorna la banda degli strampalati ricercatori universitari

Recensione: Smetto quando voglio 3 : Ad Honorem


Dopo Smetto quando voglio (2013) e Smetto quando voglio : Masterclass (2016), con Smetto quando voglio: Ad honorem si arriva alla conclusione di una trilogia unica nel panorama cinematografico italiano. Il terzo capitolo sempre diretto da Sydney Sibilia vede Pietro Zinni (Edoardo Leo) in carcere insieme a tutta la banda dei ricercatori universitari, fuori però c'è ancora una minaccia: Walter Mercurio (Luigi Lo Cascio) che progetta un attentato col gas nervino, solo i nostri ricercatori, i migliori in circolazione, possono fermarlo. Ma prima dovranno fuggire dalla prigione.




Nel secondo episodio abbiamo lasciato la banda di cervelloni incompresi, guidata dal neurobiologo Pietro Zinni (Edoardo Leo) in carcere e con lui tutti gli altri. Ma non ci rimarranno a lungo. Gli speciali galeotti fregiati di titoli accademici trovano un modo per evadere di prigione e cercare di sventare i piani del terribile Walter Mercurio intenzionato a fare una strage.

Ma chi si nasconde dietro il nuovo cattivo ?  Qual è il suo piano? Pietro è il primo a intuirlo, dato che era stato rubato un cromatografo, l'unico in Italia, e creare il Sopox una formula per produrre gas nervino. La strampalata gang di ricercatori sarà costretta ad allearsi con il loro nemico di sempre, il boss con una laurea in ingegneria navale, "Er Murena" (Neri Marcorè) per salvare la città e mettere da parte le loro divergenze, anticipando le mosse di Mercurio per cercare di  capire come neutralizzare l’attacco che il cattivo sta mettendo in piedi: un evento a cui parteciperanno centinaia di persone. Ma prima dovranno attuare una rocambolesca fuga.

Accanto Pietro Zinni il quale sostiene da mesi che in giro ci sia un pazzo che ha sintetizzato del gas nervino, si uniranno i due latinisti Mattia (Valerio Aprea) e Giorgio (Lorenzo Lavia) con un’ottima conoscenza di greco antico e del sanscrito, i quali conoscono a memoria tutti i libretti d'opera, in carcere per l’assalto al treno, ma hanno sul curriculum le giuste referenze per il piano d’evasione.

Il timido archeologo Arturo (Paolo Calabresi) massimo esperto di cartografia archeologica e urbanistica della Roma antica, è il maggiore responsabile della mappatura dei territori. Anche in carcere bisognerà orientarsi, specie se l’intenzione è quella di scappare. Se prima aveva un furgone, ora ha solo una carriola, per di più rubata.

L' economista Bartolomeo (Libero De Rienzo) è il responsabile finanziario della banda, con una patologica dipendenza verso il gioco d’azzardo e l'amore per una donna di etnia rom. Sfrutterà le sue conoscenze della lingua per infiltrarsi in un giro di detenuti Sinti, fondamentali per la fuga.

Il chimico Alberto (Stefano Fresi) al servizio della banda con le sue grandi competenze di analista. Ma si rivela anche un talento della lirica, ha “l’uranio” nelle corde vocali, qualità che sfrutterà per la più grande evasione che Rebibbia abbia mai conosciuto. 

L'impacciato antropologo Andrea (Pietro Sermonti) con le sue capacità di mimesi concettuale insieme a una disposizione naturale per calarsi in ogni tipo di contesto, anche qui troverà il modo di farsi accettare, sviando delle guardie per portare a termine la missione. 

Il dottor Giulio (Marco Bonini) teorico di fama mondiale, privo di specializzazioni cliniche, conosce il corpo umano e la sua composizione a menadito. Anche un cadavere da cavia che gli studenti usano al primo anno di università, e che sarà indispensabile chimicamente.

Il professor Lucio ingegnere (Giampaolo Morelli) è il McGyver della banda. In Lagos ha imparato a costruire delle sofisticatissime armi con scarsi mezzi. In reclusione come gli altri, utilizzerà le sue capacità per realizzare un ordigno creativo "a prova di bomba". 

L'avvocato Vittorio  (Rosario Lisma) è la parte difensiva della banda, unico a non avere accuse fa da mediatore tra Pietro e Giulia. Ha delle conoscenze in Vaticano, gli serviranno per organizzare uno studiatissimo pellegrinaggio di francescani in zona Rebibbia fermata della metro.

Il direttore del  carcere Angelo Seta (Beppe Barra) innamorato dell'Opera ha messo insieme uno spettacolo con i detenuti. Sarà talmente preso dal recita, durante la Prima del suo Barbiere di Siviglia, che non s’accorgerà di un colpo di cannone liberatorio.



Sydney Sibilia con i suoi sceneggiatori e produttori hanno dato vita in questi anni a un piccolo classico di intrattenimento in stile Ocean’s Eleven, girati in contemporanea e ricevendo 12 nomination ai David di Donatello nel 2014, un risultato notevole per una commedia, che si poteva permettere almeno una statuetta.



La storia della conversione di un gruppo di cervelloni, eterni precari insabbiati nel mondo ostile dei baroni universitari, che per cercare di fare soldi inventano le smart drugs, legali, in quanto non ancora inserite nell'elenco delle sostanze stupefacenti, fu un successo quasi tre anni fa con Smetto quando voglio incassando 4,5 milioni di euro, accolto anche bene dalla critica.





Secondo il regista la saga era concepita già per tre film che pur mantenendo una fortissima base di commedia doveva andare in tre direzioni differenti, con esperienze cinematografiche diverse. Nel primo una commedia all’italiana classica, che attingesse a piene mani dalle serie tv di quel momento. Nel secondo l’idea d’azione poliziottesca e western all' italiana con i sequel americani degli anni Ottanta e Novanta. Nel terzo le regole sono cambiate ancora, in una sorta di Fuga da Alcatraz.

Ad honorem rispetta in pieno la tradizione degli epiloghi delle trilogie classiche, rispondendo alle domande nei film precedenti, chiudendo così il cerchio in questo definitivo faccia a faccia tra i buoni e un super cattivo, Mercurio, spietato e senza scrupoli, ma anche realistico, portando la saga a un livello dark.

La saga di Smetto quando voglio è stata per tutta l’industria cinematografica l’occasione per misurarsi con un progetto ambizioso e complesso, pieno di accorgimenti tecnici raramente adottati dal cinema nostrano, che non ha nulla da invidiare in ambito internazionale, e che è stata premiata dal pubblico apprezzando un cinema popolare, divertente, ma anche colto.








Smetto quando voglio - Ad Honorem
ITALIA - 2017
CAST
Regia: Sydney Sibilia
Attori: Edoardo Leo - Pietro Zinni, Valerio Aprea - Mattia Argeri, Paolo Calabresi - Arturo Frantini, Libero De Rienzo - Bartolomeo Bonelli, Stefano Fresi - Alberto Petrelli, Lorenzo Lavia - Giorgio Sironi, Pietro Sermonti - Andrea De Sanctis, Marco Bonini - Giulio Bolle, Rosario Lisma - Vittorio, Giampaolo Morelli - Lucio Napoli, Peppe Barra - Angelo Seta, Greta Scarano - Paola Coletti, Luigi Lo Cascio - Walter Mercurio, Valeria Solarino - Giulia, Neri Marcorè - Murena alias Claudio Felici
Distribuzione
01 DISTRIBUTION
Data uscita    30 novembre 2017










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