-->

cerca

sabato 26 agosto 2017

L’uomo che uccideva a sangue freddo (1973)

Thriller cult francese con Alain Delon e Annie Girardot ambientato in una clinica misteriosa che usa trattamenti per ringiovanire poco convenzionali 


Hélène (Annie Girardot) è una donna di quasi quarant'anni proprietaria di una casa di moda, dedita al proprio lavoro non si è mai sposata. E' stata lasciata dal suo uomo e ora depressa sente la paura di invecchiare e di rimanere sola. Su consiglio di un amico entra nella clinica privata del dottor Devilers (Alain Delon)  sulle coste della Bretagna. I clienti sono ricchi e facoltosi, attratti dalle cure innovative che propone il fantomatico dottore, concentrate su una terapia a base di cellule fresche estratte da animali. Ma Hélène a dispetto degli altri degenti nota qualcosa di strano, il personale straniero, quasi tutti portoghesi non qualificati e senza permesso, incominciano ad avere frequenti svenimenti e qualcuno sparisce senza motivo.




L'uomo che uccideva a sangue freddo è un thriller francese con venature horror del 1973, basato sul tema dell'eterna giovinezza o la ricerca dell'elisir di lunga vita. Un tema che da secoli attrae l'uomo e che ha suscitato a livello cinematografico un certo interesse negli anni.
Si può citare per esempio  La cura dal benessere  (2016) a cui per certi versi questo film di Alain Jessua forse si ispira. Dalla clinica delle Alpi svizzere, qui invece abbiamo le coste aspre e ventose della Bretagna, il filo conduttore è simile: una costosa clinica isolata, ricchi facoltosi, un medico ambizioso e una paziente troppo curiosa.


La trama

L'imprenditrice di moda Hélène si lascia convincere e attrarre da questa clinica sulla costa di cui molti ne parlano bene. Sono specializzati in trattamenti atti a ringiovanire medianti varie terapie: dai cibi a base di erbe ed alghe, a vasche con idromassaggio, saune e, specialmente, iniezioni con un strano siero. L’attraente giovane medico, anche direttore della clinica, rivolge spesso attenzioni non proprio professionali alle clienti meno grasse e più carine, fra queste ci cadrà anche la nostra Hélène.

Lei gradisce questo, insieme alle cure, l'aria salutare del mare e il gruppetto di degenti fedelissimi uniti  "come una famiglia", e se per qualche tempo tutto pare andare per il meglio, alla morte dell'amico della donna (uno dei pazienti che non può pagare le costose cure gettatosi poi da un costone considerato un suicidio) questo avvenimento crea una frattura nell' animo e nel comportamento di Hélène che diventerà sempre più sospettosa.
Noterà che gli inservienti stranieri portoghesi vengono meno con i sensi e incominciano a svenire ogni tanto senza una ragione. Si darà la colpa al clima diverso, ma ciò è poco convincente anche perché la donna conosce il portoghese ed entra in amicizia con uno di loro che in seguito scompare senza lasciare traccia.

La donna potrebbe starsene tranquilla e seguire i consigli degli altri ricoverati godendosi la vacanza, ma invece vuole andare a fondo e scoprire che non è tutto oro quello che luccica. Verrà a conoscenza che le iniezioni fatte ai pazienti invece che ormoni di pecora contengono una sostanza diversa e che il dottore viene da una permanenza in Amazzonia, fra l'altro nella biblioteca del dottore troverà un libro sui riti segreti degli indios amazzonici che includono cannibalismo e squartamenti.


Il film riesce a mantenere una certa tensione classica dei thriller dove gli infermieri cercano di nascondere sempre qualcosa, guidati dalla mente diabolica del dirigente della clinica, il quale con disprezzo, in fondo, cerca di dare ai suoi pazienti ciò che vogliono: la giovinezza. Poi ci sono gli stessi pazienti che formano un gruppo a favore del dottore, contrari a ciò che la donna racconterà sugli strani avvenimenti, lasciandola fuori dalla loro cerchia. Neanche la polizia - a cui si rivolgerà tramite un ispettore che frequenta saltuariamente la clinica -  riuscirà ad accettare le sue scoperte prendendola per folle.
 
Il racconto oltre all'horror mette in evidenza alcuni risvolti sociali, anche attuali, come lo sfruttamento dei lavoratori stranieri da parte di società capitalistiche che vengono usati in questo caso per atroci mostruosità.

Jessua gestisce con sicurezza la miscela di suspense e satira, mettendo in evidenza le belle prestazioni della Girardot, personaggio confuso e infine incerto della sua sanità, mentre Delon è visto come il medico diabolico e seduttore, qualcuno vi vede una moderna variante maschile della contessa Báthory  soprannominata la Contessa Dracula o Contessa Sanguinaria, dato che avrà a che fare con del sangue, ma non per se stesso, a lui interessano i soldi dei clienti, fra vanità, ipocrisia e denuncia politica.

Da citare alcune scene di nudo su una spiaggia di Delon e della Girardot  insieme a quelli dei pazienti sotto una martellante musica etnica, scene che costeranno in Italia un divieto ai minori di 14 anni.
Il film, coprodotto con la Medusa Film italiana, ebbe una buona accoglienza di pubblico in Francia rimanendo al box office per oltre un mese, un risultato eccellente per un film apparentemente violento, dato anche dalle due stelle del cinema francese allora all'apice del successo e della forma.






L'uomo che uccideva a sangue freddo
(Traitement de choc)
(Shock Treatment)
(Doctor in the Nude)
prod. FRANCIA, ITALIA - 1972
CAST
Regia: Alain Jessua
Attori: Annie Girardot : Hélène Masson, Alain Delon : dottor Devilers, Michel Duchaussoy : dottor Bernard
Robert Hirsch : Jérôme Savignat, Jeanne Colletin : Camille Giovanelli, Jean-François Calvé : signora René Gassin, Gabriel Cattand : procuratore De Boissière, Robert Party : colonnello de Riberolles , Jean Roquel : Marcel Lussac, Roger Muni : Paul Giovanelli , Lucienne Legrand: Lise de Riberolle, Anne-Marie Deschodt : Henriette Lussa
Formato: DVD, PAL
Audio: Italiano
Lingua: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Data versione DVD: 20 lug. 2017
Durata: 91 minuti














Amazon channel


Film consigliati e altro


Dolce veleno

 

DOLCE VELENO (1968)

Uno psico thriller sconosciuto

con Anthony Perkins

 

Vedi di più