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mercoledì 4 gennaio 2017

Il GGG - Il Grande Gigante Gentile | Film 2016 | Spielberg e la sostanza dei sogni

Sophie è una bambina che vive in un orfanotrofio governato dalla severa signora Clonkers e mentre tutti gli altri dormono lei contraddice alle regole ed esce fuori dal letto. Dalla finestra osserva la città nel silenzio della notte, illuminata solo dalla spettrale luce lunare. Alla bambina hanno raccontato che ad una certa ora di notte, l'Ora delle Ombre, strane creature si aggirano per le strade. Inforcando gli occhiali nell'oscurità vede un ombra gigantesca, quell'ombra è un gigante, un Grande Gigante Gentile che la prende e la porta via con se in una terra lontana.



Steven Spielberg con Il Grande Gigante Gentile (GGG) adatta un libro per bambini dello scrittore Roald Dahl, dove nella parte del gigante c'è un elaborazione digitale dell'attore Mark Rylance (Il ponte delle spie).

Si dà il caso che la bambina (Ruby Barnhill) venga rapita da una creatura vegetariana fra le tante che vivono in questo mondo fiabesco e che si nutrono di umani, creature giganti ancora più imponenti del nostro GGG, e dai nomi poco invitanti come Inghiotticiccia, Scrocchiaossa, Sputacarne, Ciucciabudella , Sanguesucchia, Strizzateste, Vomitoso, Tritabimbo, Spellafanciulle, Bruciadito.

In apertura, veniamo introdotti in una Londra dall'aspetto simile a quella di Dickens, con un orfanotrofio in cima a una strada acciottolata e semibuia dove un vive orfana di nome Sophie. Dopo i primi cinque minuti Spielberg fa apparire fra le ombre della notte il gigante che prende la bambina con se, poiché è testimone di avere visto una creatura di cui nessuno dovrebbe sapere della sua esistenza. Il gigante è un tipo affabile, rustico, con uno strano linguaggio tutto suo, assieme ad un certo fascino.

Tu credi perché io un gigante che io un ingoiatore canniballo ?  Me ingoiare seri urbani? Ah, Ah.  Ma quando mai…

Il GGG passa le sue giornate a catturare sogni e portarli nel suo laboratorio dove li ordina, prima di consegnarli di nuovo, soffiandoli dentro le camere dei bambini e degli adulti quando dormono, attraverso una grande tromba magica. 

Sophie verrà immediatamente affascinata dal suo nuovo amico e suoi modi strani, insieme alle "delizie" culinarie, uno speciale e sgradevole Cetrionzolo e una bevanda lo Sciroppio con le bolle che scendono giù. 

Lei prima vorrebbe scappare ma poi  pensa di restare. Si addormenta mentre il gigante legge Nicholas Nickleby da Dickens.

Di fuori, però, i giganti carnivori che occupano le terre fuori dalla grotta del GGG hanno sempre fame, come gli orchi sentono l'odore degli umani e per Sophie uscire fuori potrebbe essere pericoloso. 

Come sempre gli effetti speciali sono impressionanti: la bambina che si infila dentro l'enorme Cetrionzolo a grandezza naturale o va alla scoperta di un piccolo rifugio pieno di cianfrusaglie e disegni, riuscendo a scoprire che in passato c'era stato un altro ragazzo poi divorato dai giganti carnivori. Sophie si metterà a caccia di sogni insieme al gigante che poi mette in bottiglia, spiegando che si possono mescolare e far sognare a qualcuno ciò che si vuole.  

Una certa lentezza d'azione viene interrotta dal piano che escogita la bambina per eliminare gli altri giganti, che fra l'altro si prendono anche gioco del povero GGG. Il gigante e la bambina si dovranno recare dalla regina a Buckingham Palace e mettere dei brutti sogni dentro la sua testa per sconfiggere Inghiotti-ciccia-viva e gli altri. Verranno accolti con gli onori, non senza difficoltà data l'altezza del GGG, porterà con se la sua bevanda gasata che ha la specialità di far emettere peti anche alla composta regina.





Spielberg ritorna a mettere in scena le fantasie infantili dal libro di Dahl pubblicato nel 1982 proprio quando il regista faceva uscire E.T. Il libro è una toccante cronaca illustrata dai disegni di Quentin Blake, forse meno dark degli altri, fra tristezza e meraviglia, che lo scrittore dedicò alla giovane figlia di 7 anni morta di encefalite nel 1962.

Il regista cerca di replicare questo stato d'animo, tra la solitudine del gigante, il dolore e la derisione dei fratelli carnivori e bavosi che giocano con vecchie carcasse d’auto legati ai loro piedoni come pattini, e la sostanza dei sogni shakespeariana. 

Ma c'è qualcosa che forse stona. Come Martin Scorsese aveva fatto con il suo Hugo Cabret, il GGG si impegna in tutti i modi nel cercare insistentemente di stupire, e infine di lasciare vuoti. E se gli adulti potrebbero annoiarsi, i ragazzi si possono divertire nelle gag dei peti o nello strano linguaggio del gigante gentile.

Ciò che manca, soprattutto, è un senso di emotività che ha entusiasmato le altre avventure giovanili del regista da ET a Le avventure di Tintin. Il suo approccio alla materia e alla lavorazione è impeccabile, ma non concede molte sorprese, ad eccezione del malinconico personaggio interpretato da Rylance che sente "tutti i secreti mormorii dell’universo", donando una profonda umanità mancante al resto del film.

  





Il GGG - Il Grande Gigante Gentile
(The Big Friendly Giant)
GRAN BRETAGNA, USA - 2016

Regia: Steven Spielberg
Attori: Mark Rylance - Grande Gigante Gentile, Ruby Barnhill - Sophie, Penelope Wilton - Regina, Jemaine Clement - Inghiotticiccia, Rebecca Hall - Mary, Rafe Spall - Mister Tibbs, Bill Hader - San Guinario, Adam Godley - Strizzateste, Paul Moniz de Sa - Vomitoso, Jonathan Holmes - Trita-bimbo, Ólafur Ólafsson- Spella-fanciulle, Daniel Bacon - Scotta-dito
Soggetto: Roald Dahl - (libro)
Sceneggiatura: Melissa Mathison
Fotografia: Janusz Kaminski
Musiche: John Williams
Distribuzione: Medusa
Data uscita 30 dicembre 2016







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